ETNOBOTANICA

etnobotanica_webMercoledì 28 maggio in via Golgi 19, presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, si è tenuta la prima Giornata Etnobotanica sul tema “Etnobotanica tra passato e futuro, quale risorsa per uno sviluppo sostenibile”. *** Organizzata dalla Rete degli Orti botanici della Lombardia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, l’Orto botanico G.E. Ghirardi di Toscolano Maderno (BS) e il Gruppo Botaniche Applicate della Società Botanica Italiana, è stata l’occasione per parlare di etnobotanica, un argomento affascinante anche se poco conosciuto al di fuori del mondo degli addetti ai lavori: quello dell’uso delle piante in campo medicinale, alimentare, cosmetico, ma anche delle relazioni tra piante e società, tra vegetali e culture locali. *** La giornata di studio è stata realizzata in occasione della pubblicazione del volume “Etnobotanica, conservazione di un patrimonio culturale come risorsa per uno sviluppo sostenibile”, edito da Edipuglia, realizzato col contributo di 44 autori, frutto del coordinamento fra 18 sedi universitarie. *** Alla Giornata Etnobotanica si sono iscritte quasi duecento persone: studenti universitari, dottorandi, docenti universitari, insegnanti, direttori e personale di Orti botanici, operatori didattici, giornalisti, blogger. *** Gelsomina Fico, dell’Università degli Studi di Milano e Presidente della Rete degli Orti botanici della Lombardia, ha coordinato la Giornata Etnobotanica, presentando i sei relatori. Dopo un’introduzione al mondo dell’etnobotanica fatta da Giulia Caneva dell’Università Roma Tre, Fabio Taffetani dell’Università Politecnica delle Marche, ha parlato delle motivazioni e delle problematiche di tipo naturalistico e ambientale per affrontare uno studio botanico. Maria Adele Signorini dell’Università degli Studi di Firenze ha quindi affrontato gli aspetti metodologici della ricerca etnobotanica, condotta sia in ambito mediterraneo che in aree tropicali. Paolo Maria Guarrera dell’Istituto Centrale Demoetnoantropologia di Roma (MIBACt) ha intrattenuto il pubblico sugli usi etnobotanici nella tradizione del mondo mediterraneo. Dopo un intervento di Marcello Nicoletti dell’Università Sapienza di Roma su etnobotanica e nuove prospettive in campo farmacologico, erboristico e alimentare, ha concluso Gianluca Forti del Museo del Fiore di Acquapendente (Vt) parlando di etnobotanica come strumento di educazione ambientale e come risorsa territoriale e per il turismo. L’entusiasmo dei partecipanti, dimostrato anche dalle risposte ai questionari distribuiti, ha confermato gli organizzatori nella volontà di dare seguito a questo primo incontro “Stiamo pensando di ripetere prossimamente l’esperienza.” afferma Gelsomina Fico dell’Università degli Studi di Milano, promotrice della Giornata Etnobotanica “ In una seconda Giornata Etnobotanica si potrà parlare di attualità di questa disciplina: per capire a cosa serve e di quali strumenti si può dotare.”   a cura di Pia Meda responsabile della comunicazione pia.meda@fastwebnet.it